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Politiche 2022, il PC Noci aderisce a “Italia Sovrana e Popolare”

Elezioni politiche di settembre 2022. La politica scalda i motori e anche a Noci inizia a muoversi qualcosa. La sezione locale del Partito Comunista aderisce al movimento “Italia Sovrana e Popolare” e si mobilita per raccogliere le firme per potersi presentare alle elezioni. In che modo e con quali programmi lo spiega al NOCIgazzettino il referente Pierangelo Della Corte. 

Elezioni di settembre. Come si sta preparando il Partito Comunista di Noci?

Il partito comunista nocese in questi giorni è impegnato in una grande impresa: cioè raccogliere 40 mila firme insieme a tutti gli altri militanti sul territorio nazionale. Infatti, la normativa vigente prevede la raccolta firme solo per la presentazione di nuove liste elettorali, normativa che - è bene sottolinearlo - a detta di molti costituzionalisti non solo è irragionevole, ma è anche e soprattutto antidemocratica. Una decisione del tutto politica, con il fine palese di bloccare sul nascere il fronte di opposizione al sistema, in modo tale che, quello che si può definire il partito unico liberale, ovvero quello composto dal centro destra e centro sinistra che si prefissano i medesimi obiettivi in politica economica, sia libero da forze che lo possa mettere in discussione.

“Italia Sovrana e Popolare” non può confondere con i cosiddetti “sovranisti” di centrodestra?

La disinformazione e la volontà di creare un nemico per dividere i cittadini ha portato a dare al termine “sovranista” una accezione negativa. Essere sovranisti e democratici è un tutt’uno. Sovranista è colui che ritiene che il popolo sia sovrano - come enuncia del resto la nostra setta Costituzione italiana nel primo articolo - e che, in quanto sovrano, voti parlamenti rappresentativi che possano prendere decisioni. Il contrario di “sovranista”, pertanto, è “antidemocratico”, “dittatoriale”. Il non sovranista ritiene che il popolo soggiogato debba votare parlamenti fantoccio, che non decidono nulla, visto che le decisioni vere, quelle che incidono sulle nostre vite, vengono prese da organismi sovranazionali non eletti da nessuno, come il Fondo Monetario Internazionale o la Banca Centrale Europea. Per confondere le acque e manipolare il dibattito politico, hanno reso invece “sovranista” sinonimo di “nazionalista”, il che non solo è sbagliato a livello lessicale, ma soprattutto a livello concettuale e ideologico. Infatti, sovranisti erano tanto De Gasperi quanto Nenni, tanto Togliatti quanto La Malfa. Lo erano tutti i padri costituenti. Chi non si dichiara “sovranista” si sta automaticamente dichiarando nei fatti non democratico. Detto ciò, il centro destra è sovranista? No. È sufficiente consultare tutte le votazioni che hanno consegnato il nostro paese al vincolo esterno per capire che centro destra e centro sinistra hanno votato esattamente allo stesso modo su tutte le questioni rilevanti.

Quali sono i punti cardine del nuovo simbolo?

Il simbolo è l’unione di molte forze anti liberali e anti capitaliste, probabilmente sarebbe più utile parlare di programmi visto che centro destra e centro sinistra non fanno altro che parlare di come spartirsi le poltrone. I punti principali del nostro programma sono: 1- l’uscita dall’organizzazione guerrafondaia NATO, che costa ai cittadini italiani 22 miliardi l’anno, pari a 4 volte quello che si spende per il reddito di cittadinanza, giusto per far capire ai lettori gli ordini di grandezza di cui stiamo parlando. Quante cose potremmo fare con 22 miliardi l’anno?! Ad esempio, come descritto nel nostro programma, si potrebbero utilizzare per il riassetto idrogeologico del paese. Ciò, comporterebbe innanzitutto la salvezza delle vite dei cittadini e, naturalmente, assunzioni; 2- L’uscita dall’UE e dall’euro, una gabbia che in trent’anni ha devastato l’economia e il tessuto sociale del nostro paese; 3- L’assoluta priorità ai temi del lavoro, attraverso l’azzeramento della legislazione che ha condotto alla precarizzazione del lavoro autonomo. Il raggiungimento della piena occupazione e la garanzia del salario minimo di 1200 euro; 4- Una politica economica che la programmazione industriale, volta al progresso di tutta la società e non all’arricchimento selvaggio di una sola élite. Onde evitare di dilungarmi troppo, colgo l’occasione di consigliare ai lettori di consultare il programma di “Italia sovrana e popolare” e trarre le conclusioni.

In che misura il voto nazionale potrà incidere sulle prossime amministrative?

Sicuramente il voto nazionale ha di riflesso dei rapporti di forza anche nel voto delle amministrative. Credo che la politica debba tornare ad essere parte integrante della vita dei cittadini perché, per quanto possiamo dire che non ci importi, essa continuerà a decidere ogni aspetto delle nostre vite, dai salari alle bollette.

A livello locale quali sono le iniziative in programma del PC?

Per il momento tutte le forze degli iscritti al partito e dei simpatizzanti sono concentrate nella raccolta firme e se dovessimo riuscire nell’impresa si concentreranno nella campagna elettorale.

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11 agosto 2022

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